Introduzione
di Laura Silvia Battaglia
Le chiamavano gole profonde e, allora, faceva più “cinema”. Oggi abbiamo dato loro uno statuto, una categoria precisa, quella dei whistleblowers. Persone – spesso impiegati e funzionari sia nel settore pubblico che in quello privato, dalle multinazionali dell’alimentare ai dipartimenti della Difesa militare – che tengono la morale alta e, tra la fedeltà a un’azienda o a un superiore, scelgono la fedeltà a un’ideale di giustizia, di etica della trasparenza, quando essa lede principi fondamentali, umani, che pertengono al pubblico e colpiscono i cittadini del mondo. Queste persone sono, di fatto, sempre esistite ma oggi sono centrali nella definizione delle geografie del potere del mondo globalizzato e si devono a loro molte inchieste giornalistiche. In occasione deella Giornata mondiale per la libertà di stampa, abbiamo provato a raccontarne alcune, da Bartolomeo de Las Casas che abolì la schiavitù degli Indios, denunciando un sistema di cui lui stesso era parte, fino a Chelsea Manning, la più famosa gola profonda delle operazioni militari americane in Iraq. A tutti loro va la definizione di warriors, combattenti. Persone che scelgono di parlare e di parlare in pubblico, nonostante tutto e nonostante tutti.
Per approfondire
Leggi la versione e-book di Censorship Warriors
Leggi su Medium la versione completa dei contributi degli studenti della Scuola di giornalismo della Cattolica di Milano
Visita il sito della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro cuore di Milano
Visita la pagina Facebook del corso di fumetto dell’Accademia di Belle arti di Bologna
Un progetto di Gianluca Costantini e Laura Silvia Battaglia
In collaborazione con Graphic News, Elettra Stamboulis e Francesco Barilli
Creative Commons 4.0 BY-NC-ND