Presi per la gola

Abbiamo fame. Abbiamo sempre fame, è forse è naturale che sia così dato che siamo dei neonati, almeno in quanto redattori di Graphic News. Nel nostro primo anno di vita, per fortuna, sono stati in tanti a sfamarci, e lo intendiamo proprio in senso letterale. Sono stati in tanti a invitarci in giro per l’Italia a presentare il nostro progetto, a tenere laboratori e workshop o a inaugurare mostre. Sempre ci hanno accolti come persone di famiglia, e come in una grande famiglia ci hanno sfamato, accudito, coccolato. Con alcune realtà – associazioni, festival – si è creato un legame speciale: perché non siamo gli unici a praticare un certo tipo di fumetto, a usarlo per intervenire sul reale. Alcuni lo fanno già da molto tempo e ci hanno indubbiamente ispirato, altri hanno iniziato da poco come noi. Alcuni si muovono a livello internazionale, altri sono molto attenti al contesto locale in cui si trovano. Tutte sono realtà che meritano di essere scoperte e sostenute.

Cocktail

Livorno – La violenza del proletariato

Vista dall’autostrada Livorno sembra uno di quegli insediamenti in pianeti deserti di Guerre Stellari. Colpa delle fabbriche malmesse e abbandonate, della terra rossa. Ci addentriamo sotto le ciminiere e presto raggiungiamo l’edificio che vide la nascita del Partito Comunista Italiano, nel 1921. Parcheggiamo per forza, e poi il Teatrofficina Refugio, dove si svolge la quarta edizione di Combat Comics, è proprio lì vicino. Il Combat è un microfestival sul fumetto di denuncia e realtà, e per frequentarlo bisogna essere per forza combattivi perché viene a fine novembre dopo tutti gli altri festival (Lucca, Bilbolbul a Bologna), a chiudere la stagione in cui i fumettisti escono di casa per presentare i propri lavori. Il Refugio è uno spazio occupato e un teatro, a ridosso di uno dei canali che attraversano Livorno: entriamo superando una tenda scura e troviamo un gruppo di ragazzi intenti a disegnare. Però noi abbiamo viaggiato, dobbiamo quantomeno bere una birra, no? Il bar del Refugio si dimostrerà, a sera, un luogo di rivelazioni e di segreti, ma per ora ci limitiamo a una birretta.

Il festival mescola uno spazio dedicato a chi vuole imparare a fare fumetti, con il workshop “Denunciare la realtà a fumetti”, tenuto da Francesco Ripoli, Marco Rizzo e Alessio Spataro, agli incontri con autori che già hanno pubblicato. Noi ci siamo persi Zerocalcare e le ragazze della Trama, ma facciamo in tempo ad ascoltare Tiziano Angri parlare del suo libro “L’ultima voce” (Coconino Press). A sera uno di noi tradirà Livorno per spostarsi a Pisa (non facciamo nomi per garantire la sua incolumità), così rimaniamo in tre al bancone del bar a trangugiare un cocktail dal nome potente e dagli ingredienti segreti: “La violenza del proletariato”, così si chiama il cocktail, ma non fidatevi del disegno qui sopra, ciò che avviene dentro il cocktail rimane dentro il cocktail.

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Rombo

Bari – Non c’è rombo senza Spine

Appena atterrati, giusto il tempo di coprire il tragitto aeroporto – Bari vecchia, subito ci ritroviamo a tavola, davanti a un piatto di patate riso e cozze. Non poteva andare che così, in questa città. Lo sapevamo, e già prima della partenza ci eravamo proposti di riuscire ad assaggiare tutto nel giro di 48 ore: la focaccia, le olive, le mozzarelle, il pesce, i panzerotti, magari sorseggiando una Peroni, birra irrinunciabile per ogni barese. A guidarci sono i ragazzi di Spine, che quest’inverno hanno piazzato la loro libreria itinerante nel cuore di Bari vecchia, al piano terra del Palazzo del Sedile, in piazza Mercantile. Quello che era probabilmente un vecchio teatro, e poi la sede di un comitato elettorale, per un mese è diventato una ricchissima libreria di fumetti indipendenti e libri illustrati, una delle più fornite mai viste. Spine (che se volete si legge in inglese spine = il dorso di un libro) si definisce come una libreria itinerante dedicata al self publishing e al libro illustrato che raccoglie fumetti, magazine, photobook, photozine, illustrazioni, edizioni rare ed esperimenti grafici provenienti dall’Italia e dall’estero.

Ora, un progetto di questo tipo non si trova facilmente nemmeno in una grande metropoli, il fatto che sia nato qui a Bari ci riempie di ammirazione. Spendiamo le nostre 48 ore vagando tra i libri, le autoproduzioni e le riviste, quando ci stanchiamo andiamo a mangiare, a qualunque ora. Nel frattempo la città è scossa dall’attesa per il concerto di Capodanno, Gigi D’Alessio è atteso a pochi passi dal bed&breakfast in cui dormiamo: porterà con sé fan napoletani scalmanati?, si chiedono i baresi, riscoprendo una rivalità tra costa est e costa ovest. Anche se fervono le prove, non ci facciamo distrarre nel nostro itinerario gastronomico: focacce e panzarotti sono a portata di mano, ma per il pesce non si può aver fretta. Ci sediamo nel ristorante consigliato, pronti a lanciarci sul rombo più grande mai visto in vita nostra.

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Pizza

Rimini – Komikazen d’asporto

“Non dobbiamo uscire a Ravenna, non dobbiamo uscire a Ravenna”, ce lo ripetiamo fin dall’ingresso in tangenziale a Bologna. Dopo tanti anni, questa volta il festival Komikazen ha cambiato città. Elettra Stamboulis, Gianluca Costantini e l’associazione Mirada hanno portato il fumetto di realtà da Ravenna a Rimini (all’interno della Biennale del disegno), dall’autunno alla primavera. Quindi rimaniamo concentrati, riusciamo a non imboccare la deviazione per Ravenna e tiriamo dritti fino al mare, dove ci aspetta il primo weekend estivo del 2016. Al Teatro degli Atti, dove si svolgono tutti gli incontri di questa edizione, però si sta bene. In due giornate sul palco del teatro saliamo noi insieme a Eva Hilhorst di Drawing the Times, Andrea Bruno, Davide Reviati, Marina Girardi e Rocco Lombardi, e poi i Comanenci, per un live acustico con il pubblico seduto attorno al gruppo.

Il programma è fitto, ma dobbiamo pur nutrirci, così tra un incontro e l’altro ci rifugiamo nella pizzeria d’asporto accanto al teatro. A Ravenna avremmo saputo dove andare, a Rimini siamo nuovi e poi, per una volta, ci basta uno spuntino.

Visita il sito di Komikazen

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